
Sorella: leggere per incontrarsi
Mille mondi a scuola
Valentina Piantoni
06 dicembre 2025
Sorella: leggere per incontrarsi
Alla fine dell’anno di lezioni di italiano presso l’Associazione L’Arcobaleno non si è semplicemente concluso un percorso didattico: abbiamo vissuto un’esperienza di cura e comunità. Il book club dedicato a Sorella, di Keto von Waberer, è stato lo spazio in cui un gruppo di donne provenienti da diverse parti del mondo ha potuto incontrarsi, raccontarsi, riconoscersi. La lettura in italiano ha offerto l’occasione per allenare la lingua, ma soprattutto per costruire legami, condividere emozioni e trasformare un’aula in un luogo di fiducia e sorellanza.
“Abbiamo molti sguardi simili, con cui ci intendiamo senza bisogno di parlare. Non conoscerò mai più un essere umano così bene come conosco lei adesso. In quel singolo sguardo è racchiusa una montagna di significati. Quello è il nostro mondo”.
Keto von Waberer
Sorella non è solo il titolo di un libro: è una parola che risuona dentro ciascuna di noi. Evoca legami profondi, familiari o amicali, che hanno segnato la nostra storia e il nostro modo di stare al mondo. In questi incontri non ci siamo limitate a leggere, ma abbiamo ricordato, riflettuto, condiviso emozioni. Ciò che si è concluso è stato molto più di un percorso di lettura, è stato un vero e proprio intreccio di storie e di vite, vissute in luoghi lontani tra loro, ma emotivamente vicini e simili.
La forza della lettura credo stia proprio nel creare vicinanza tra persone diverse che si ritrovano unite dentro le pagine di una stessa storia.

Dopo un periodo segnato dalla dolorosa perdita della sorella, l’autrice Keto von Waberer torna alla scrittura come strumento di riconciliazione con il passato e con la propria famiglia, lasciando una sincera testimonianza della sua esperienza.
L’abbiamo definito un libro “terapeutico”, perché profondamente toccante: parla a ciascuna di noi del difficile, ma necessario, cammino verso il perdono della famiglia d’origine, una riconciliazione che apre la strada alla pace, anche con noi stesse.
Abbiamo esplorato insieme cosa significa sorellanza e cosa significhi vivere i legami familiari nella loro autenticità e complessità, all’interno di uno spazio sicuro in cui per prime abbiamo potuto costruire nuovi legami.
Il racconto intreccia esperienze comuni a molte donne: l’accudimento familiare, i ricordi di gelosie, invidie, rancori e sofferenze, ma anche momenti di complicità, amore, somiglianza e vicinanza.
Il fatto che la lettura sia stata vissuta in modo così intenso e riflessivo è il segno di un percorso formativo che va ben oltre l’insegnamento della lingua.

La lingua, infatti, non è solo lo strumento per le interazioni quotidiane, ma rappresenta la possibilità di raccontare chi si è, chi si è stati, chi si vuole o si vorrebbe essere.
Perciò emerge forte l'importanza di creare spazi educativi che siano anche luoghi di cura, relazione e crescita. In questo senso, l’insegnamento della lingua diventa un vero e proprio progetto culturale e sociale.
I corsi di italiano presso l’Arcobaleno si configurano come veri e propri laboratori sociali, spazi in cui si sperimentano nuovi modi di approcciarsi alla diversità, con la consapevolezza che l’apprendimento non debba restare confinato all’aula, ma possa irradiarsi verso la comunità.
Gli obiettivi non riguardano soltanto l’acquisizione delle competenze linguistiche di base – ascolto, lettura, produzione orale e scritta – ma includono anche lo sviluppo di abilità come riassumere, tradurre, parafrasare, prendere appunti. Si tratta quindi non solo di padroneggiare la lingua, ma anche di imparare ad agire socialmente attraverso di essa, comprendendo regole pragmatiche, culturali e relazionali.
In una prospettiva più ampia, questi momenti educativi favoriscono il rafforzamento del legame tra famiglie e servizi scolastici, la diffusione di informazioni utili per l’accesso ai servizi, e la creazione di uno spazio accogliente in cui incontrarsi, sostenersi reciprocamente e valorizzare i saperi e le culture di origine.
In definitiva, il percorso di lettura di Sorella è stato molto più di un esercizio linguistico: è diventato un’esperienza di cura, di ascolto e di comunità. Le parole hanno aperto la strada ai ricordi, alle emozioni e alla possibilità di costruire legami nuovi, dimostrando che la lingua non è soltanto grammatica o lessico, ma uno strumento vivo di relazione, appartenenza e trasformazione.
Progetti come questo ci ricordano che insegnare e imparare una lingua significa anche creare spazi di cittadinanza, in cui ogni voce trova dignità e riconoscimento. La lettura condivisa, allora, diventa un ponte che unisce culture e generazioni, capace di generare inclusione e di rafforzare il senso di comunità.
Forse è proprio questo il valore più grande: scoprire che nelle parole possiamo incontrarci e riconoscerci.
—
Vi invitiamo a visitare il sito dell’Associazione L’Arcobaleno per scoprire da vicino il lavoro, la storia e tutte le attività che vengono portate avanti per costruire insieme una comunità più solidale, consapevole e inclusiva.