Sai che cos'è il SAI?

Sai che cos'è il SAI?

Mille mondi al lavoro
Lara Bortolai

Lara Bortolai

13 luglio 2023

Sai che cos’è il SAI?

Lunedì 19 giugno si è tenuta presso la Sala Galmozzi a Bergamo la Presentazione del Tavolo Territorio dei Progetti SAI della città e della provincia di Bergamo e degli eventi organizzati nel calendario della "Carovana dei diritti" in occasione dell'anno di Bg-Bs Capitale. La redazione di Babel era presente con una piccola delegazione.

Il 20 giugno appena passato è stata la Giornata mondiale del rifugiato, a testimonianza dell’attenzione che anche i recenti terribili fatti di cronaca – non può non sconvolgerci e interrogarci il naufragio di Pylos - ci richiedono di mantenere sempre attiva, come redazione di Babel siamo qui per raccontarvi ciò che, nonostante le fatiche, continua a muoversi nella direzione dell’accoglienza e dell’integrazione nella nostra città di Bergamo.

Il giorno prima della GMR si è tenuta la Presentazione del Tavolo Territorio dei Progetti SAI in Sala Galmozzi, dove tra gli altri era presente anche l’assessora Messina. Forse, però, prima di raccontare quanto ascoltato è bene sapere…

Cos’è il SAI? Il Sistema di Accoglienza e Integrazione è composto dalla rete degli enti locali che, per realizzare i progetti di accoglienza accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Primo pilastro del sistema, quindi, è il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello.Sul territorio, gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, i cosiddetti enti gestori, garantiscono interventi di accoglienza integrata, che accompagnino ogni persona lungo un percorso di (ri)conquista della propria autonomia. Allo stesso tempo mettono in moto servizi percorsi formativi e di riqualificazione professionale che promuovono l’inserimento lavorativo e l’accesso alla casa. Possono essere beneficiari del SAI i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati. Può inoltre accedervi chi possiede un permesso di soggiorno perché vittima di violenza o tratta, vittima di violenza domestica, di sfruttamento lavorativo, di calamità, perché ha compiuto atti di particolare valore civile o per motivi di salute (Legge n° 132 del 01/12/2018).

Parlando dei beneficiari del SAI, come mi ha fatto notare un’operatrice, Francesca Belotti, “è bene notare che il 5 maggio 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la conversione in legge del DL 20/2023, cosiddetto Decreto Cutro, che modifica nuovamente il Testo Unico sull’immigrazione. Questo Decreto va a ridurre drasticamente le possibilità di garantire la protezione speciale che è quella protezione di tipo umanitario che lo Stato italiano riconosce a coloro i quali non possono essere tutelati nei paesi di origine con gli stessi standard della Repubblica Italiana. Il Decreto va a emendare la possibilità di riconoscere la Protezione Speciale per motivi di integrazione e per mantenere l’unità familiare. Diritti che fanno parte della Costituzione Italiana e che, ad oggi, non saranno più riconosciuti. Inoltre, il DL Cutro ne proibisce la conversione per motivi di lavoro, togliendo quindi la possibilità alle persone di avere una reale autonomia e indipendenza e una possibilità di riscatto. Infine, il Decreto-legge proibisce ai richiedenti asilo (tutti i profughi e le profughe che sono in attesa della valutazione della Commissione territoriale che dovrà ascoltare e giudicare la storia e decidere su la persona può rimanere in Italia) di essere accolti nel SAI, pregiudicando così la possibilità di un'accoglienza diffusa, meno impattante sulla demografia urbana. Per i richiedenti asilo la sola accoglienza possibile è i CARA (centri governativi) o i CAS (centri di accoglienza straordinaria), entrambi sono centri collettivi spesso di grandi dimensioni. Inoltre, la nuova legge riduce i servizi erogabili agli ospiti di queste tipologie di centri. Non sarà più possibile, infatti, erogare servizi fondamentali come quello della scuola di italiano (la lingua è il primo strumento di emancipazione e integrazione), l'assistenza psicologica e sociale (una scelta miope visto l’impatto devastante che il viaggio e la permanenza nei campi profughi libici hanno sui migranti), l’assistenza legale (anche questo è un servizio fondamentale che permette ai richiedenti asilo di apprendere e avere consapevolezza del sistema, anche, burocratico in cui sono inseriti)”.

A Bergamo e provincia l’ente gestore dei progetti è il Consorzio Solco Città Aperta, in ATI con Fondazione Casa Amica per il SAI Osio Sotto e SAI Levate mentre in RTI con l’Istituto Palazzolo per il SAI MSNA di Bergamo.,. che li affida a diverse cooperative socie. Attualmente sono presenti 6 progetti SAI: Bergamo con un progetto per adulti e uno per MSNA (minori stranieri non accompagnati), Levate, Valcavallina, Osio Sotto e Bagnatica (quest’ultimo in chiusura al 30/06/2023).

In Sala Galmozzi sono stati i singoli operatori territoriali a presentare i progetti attivati dal Tavolo Territorio, nato nel 2019, e gli eventi organizzati all’interno della “Carovana dei diritti”, sei in totale. L’idea della Carovana, infatti, che si è inserita nelle iniziative congiunte attivate in occasione di Bg-Bs Capitale della Cultura 2023, è stata quella di fornire alla cittadinanza, in dodici tappe totali dislocate in entrambe le province, l’occasione di conoscere il personale e l’utenza dei progetti SAI, riflettere non solo sui diritti d’asilo e di migrazione, ma sui diritti fondamentali in generale e fruire di spettacoli interculturali di valore artistico e simbolico. È stato il SAI ORDINARI di Bergamo a dare avvio alla Carovana, nel mese di novembre 2022, in contemporanea con il SAI di Brescia, con una serata all’insegna della promozione dei diritti culturali e della musica etnico-popolare. È stato poi il turno del SAI MSNA di Bergamo con “Il mondiale dei ragazzi a Bergamo” per rivendicare il diritto allo sport e allo svago. Nel mese di febbraio il SAI di Valcavallina ha realizzato il seguente evento : "Dire, fare, parlare...la tua Lingua Madre vale!", il quale affronta il tema della libertà di espressione e della tutela della lingua madre ed ha previsto un concorso di opere per singoli, gruppi e classi scolastiche. Nel mese di marzo si è tenuto, invece, l’evento organizzato dal SAI di Bagnatica, dal titolo:“Casa, missione (im)possibile? Tra pregiudizi e precarietà lavorativa, il difficile percorso di inclusione dei migranti verso l’autonomia abitativa”, incentrato sul diritto alla casa. A seguire, nel mese di aprile, il SAI di LEVATE ha proposto uno spettacolo dal titolo “Senza voce”, a conclusione di un percorso laboratoriale di realizzazione di maschere che ha permesso di affrontare il diritto alla libertà di pensiero. Infine, nel mese di maggio, il SAI di OSIO SOTTO ha proposto dei laboratori di street art e musica, dal titolo “Libertà è partecipazione”, un’occasione per dar voce al diritto d’espressione.

Oltre alla Carovana dei Diritti, i SAI hanno organizzato altre iniziative condivise: nel mese di marzo il “Nowruz - Festa di Primavera”, ossia il Capodanno afghano e mentre nel mese di maggio delle visite guidate in lingua presso la GAMEC all’interno della mostra “Salto nel vuoto. Arte al di là della materia”.

Un’altra attività che vede i diversi SAI impegnati sui territori è la sensibilizzazione nelle scuole sui temi delle migrazioni e dell’intercultura.

La presentazione è stata, infine, l’occasione per proiettare il manifesto del sistema SAI, che mette al centro 8 parole chiave: dignità, integrazione, persone, cittadinanza, vicinanza, visibilità, generare e delicatezza. Vi suggeriamo di leggerlo qui https://solcocittaaperta.it/progetto-sai/.

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